7 OTTOBRE 2023- 7 OTTOBRE 2024: NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA

7 OTTOBRE 2023- 7 ottobre 2024 : Nulla sarà come prima!

 di Paola Bergamo

Un anno fa il 7 ottobre 2023.

Israele viene colpito al cuore da un commando ben addestrato di Hamas che compie una strage nei Kibbutzim al confine con la Striscia di Gaza violentando donne e ragazze, uccidendo e trucidando donne giovani e anziani, sfracellando il cranio anche ai bambini .

I miliziani di Hamas sono forniti  di telecamere per riprendere l’eccidio in un mix di crudeltà sadismo e cinismo. Questo è il tempo di uno show macabro e nulla è lasciato al caso.

I Terroristi di Hamas prendono d’assalto anche il festival Supernova, dove centinaia di ragazzi si sono ritrovati a ballare.

Le ragazze prima vengono violentate poi vengono portate via come trofei e quindi gettate via come bambole rotte una volta usate e abusate.

La crudeltà perpetrata è indescrivibile e i terroristi riprendono tutto, diffondono le immagini e se ne faranno un vanto.

È il linguaggio dell’ odio e della crudeltà che viola quel principio che pensavamo diventato caposaldo del nostro vivere dopo la seconda guerra mondiale e l’orrore della Soluzione Finale: il “never again” tradito!

E’ un nuovo pogrom.

Dopo aver portato da terra ma anche dal cielo distruzione e morte, vengono rapite 254 persone, 229 civili e 25 soldati. Alcuni dei rapiti vengono uccisi all’istante e i loro corpi portati nella Striscia, dove sotto la città ci sono più livelli di cunicoli labirintici. Gli ostaggi vengono tenuti li per un futuro scambio con detenuti palestinesi.

Ancora molti sono reclusi in cattività non se ne conoscono le condizioni.

Hamas nel suo Statuto prevede di eliminare Israele non dissimilmente dall’obiettivo che non celano gli Ayatollah dell’altopiano Iranico che diede nome agli “ariani”.

Sicché tra la partita geopolitica e geoeconomica giocata in Medio Oriente e l’ incontro-scontro tra le 3 religioni monoteiste,  Israele si trova a combattere per la propria sopravvivenza circondato da nemici pronti a tutto. 7 sono i fronti aperti. Quell’area, polveriera del mondo,  sconvolge gli animi della Comunità Internazionale che sembra incapace, ma in fondo lo è da più di 70 anni, di far conciliare e convivere chi in quella terra ha riposto ogni speranza del proprio vivere.

Ciò che lascia perplessi è l’enorme strumentalizzazione politica e spettacolarizzazione dell’eccidio del 7 ottobre. E se non c’è dubbio che deve essere trovato un componimento e una soluzione per la questione Israelo-Palestinese tuttavia non può essere al prezzo della scomparsa di Israele, nato come risarcimento esistenziale per Ebrei sopravvissuti all’Olocausto e assicurazione sulla vita per Ebrei della diaspora.
Il 7 ottobre ha cambiato tutto e la cosa terribile é quel fil rouge che lo lega ai meandri più inquieti e tragici della nostra Storia.
Mi riferisco al drammatico filo rosso che ci riporta, vivificando zombie assetati di sangue, al Gran Mufti’ di Gerusalemme che fu alleato di Hitler e persino affascinato dalla Soluzione Finale.

Sicché ciò che accade oggi, mentre Israele da bersaglio è costretto ad una dura risposta senza esclusione di colpi per la propria sopravvivenza, ha come fonte quella tremenda ideologia dell’odio e della soppressione di un popolo, quello ebraico, che radica nei millenni e negli anni più bui del nostro ‘900.
Il ticchettio del metronomo appare sfasato, la macchina del tempo sembra andare all’indietro e quello che viviamo è il vortice di un tempo scomposto.

Ciò che accade non è  spartiacque solo per Israele perché : “la democrazia si difende sotto le mura di Gerusalemme “ ( Ugo La Malfa)

 

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