SPACCIARE UN PRESTITO PER UN AIUTO A FONDO PERDUTO
I CONTI DELLA SERVA
FRANCIA E GERMANIA CONTANO PIÙ DEL PARLAMENTO EUROPEO
di Franco Torchia
Allora vediamo un po’ !
Da più di un mese in Europa si parla del Recovery Fund, detto anche Fondo per la ripresa, come l’ultima spiaggia per aiutare efficacemente i Paesi maggiormente colpiti dal Covid-19.
Si era parlato di 1000 miliardi, poi di 1500 e si era arrivati addirittura a 2000 miliardi.
E’ stato proprio il Parlamento europeo che lo scorso 15 maggio ad approvare con il voto di oltre il 70% dei parlamentari una risoluzione con la quale si “invita la Commissione a presentare un massiccio pacchetto di misure di ripresa….. per un importo di 2 000 miliardi di euro”.
Da ieri sappiamo però che la proposta che la prossima settimana farà la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen sarà soltanto di 500 miliardi.
Ce lo hanno detto Macron e Merkel.
Macron ci ha anche spiegato che non si tratta di prestiti ma di aiuti che arriveranno ai beneficiari, ovvero ai cittadini e alle imprese europee che ne hanno bisogno, sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto.
Gli Stati membri destinatari dovranno però restituirli.
Al mio paese quando ti danno qualcosa che devi restituire, anche se a tasso zero, si chiama un prestito, proprio come giustamente hanno fatto sapere dall’Olanda e dall’Austria.
Allora vogliamo fare due conti.
Il Recovery Fund viene istituito all’interno del Bilancio europeo che viene finanziato attraverso il contributo di ciascun paese pari allo 0.9% del Reddito nazionale Lordo.
Al Bilancio europeo i Paesi che da sempre fanno la voce grossa contro l’Italia versano rispettivamente Austria 2,5 miliardi, Olanda 3,4, Belgio 3, Danimarca 2, Finlandia 1,6, Lussemburgo 0,3, Svezia 2,6.
Tutti insieme versano quindi 15,4 miliardi, pari più o meno ai 15 miliardi che versa l’Italia.
Quindi in Europa uno non dovrebbe valere uno, purtroppo invece le voci di Austria ed Olanda sembrano molto più autorevoli di quella dell’Italia.
Il recovery Fund oltre ad attingere al Bilancio comune sarà finanziato da tutti i Paesi da una ulteriore contribuzione che per l’Italia sarà pari all’11% che su 500 miliardi corrisponde a 55 miliardi.
Se il meccanismo dovesse essere quindi quello indicato ieri da Macron e Merkel non capisco che senso abbia contribuire per 55 miliardi a costituire un Fondo da cui dovremmo attingere soltanto un prestito da restituire.
Misteri della politica europea ed italiana, tanto che non ci meravigliamo più di nulla, nemmeno del favore con cui ieri sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha salutato la proposta degli amici (Sic!) europei.
Possibile che non ci siano altre soluzioni da percorrere ?
Lascio la risposta agli amici che mi leggeranno.