ATTENTI ALLE TRAPPOLE PER LE IMPRESE!
UN PERCORSO AD OSTACOLI
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri da giorni ripete il solito ritornello ” entro i primi di giugno arriverà il bonus agli autonomi ed il contributo a fondo perduto per le imprese”.
Gli italiani non hanno mai creduto ai miracoli promessi dai governi figuriamoci oggi dopo le esperienze di questi due mesi.
E fanno bene !
Soprattutto dopo le cose scritte nel decreto che sarà varato tra poche ore ed anche perchè siamo al 12 maggio e sinceramente ormai non ci siamo nemmeno con i tempi tecnici.
Vediamo perchè.
BONUS 600 EURO
Secondo il nuovo decreto il bonus di aprile arriverà in automatico.
Per quello di maggio che ammonta a 1000 euro le cose sono più complicate.
Infatti i soggetti interessati devono certificare di aver subito” una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019″.
L’Inps, dopo aver verificato i requisiti, trasmette i dati all’Agenzia delle entrate che deve effettuare i riscontri sulla perdita di reddito.
Successivamente l’Agenzia delle entrate comunica gli esiti dei riscontri all’Inps che provvederà all’erogazione del bonus.
Considerato che i beneficiari potrebbero essere almeno 3 milioni, diventa oggettivamente molto difficile per le due amministrazioni interessate effettuare le necessarie lavorazioni in poche settimane e quindi inevitabilmente l’erogazione non potrà avvenire prima del mese di agosto.
CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER IMPRESE
La procedura è ancora più arzigogolata.
I richiedenti devono dimostrare “che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.”
Devono presentare, esclusivamente in via telematica, quindi con conseguente fila ai Caf o ai professionisti, l’istanza all’Agenzia delle entrate, corredata da autocertificazione di regolarità antimafia.
L’Agenzia delle entrate provvede ad erogare i fondi sulla base della semplice domanda.
Soltanto successivamente effettuarà i controlli necessari per verificare la sussistenza dei requisiti ed in caso di esito negativo dovrà provvedere al recupero secondo le modalità e gli strumenti in uso alla ex Equitalia, quindi con sanzioni dal 100 al 200% ed interessi a carico del soggetto che ha beneficiato delle somme non dovute.
Sono naturalmente previste conseguenze anche penali.