EMERGENZA CORONAVIRUS GESTITA CON SUPERFICIALITA’
PERO’, DICIAMOCI LA VERITA’ !
Post di Alessandro Giuliani
Sarà che la reclusione forzata non aiuta propriamente la formulazione di pensieri positivi, ma da un po’ di giorni sto ripensando a tutto quello che sta accadendo e non riesco a formulare un giudizio che mi trovi lontanamente soddisfatto su come questa emergenza da #coronavirus sia stata gestita che non vada al di là dell’approssimazione e della superficialità da parte di chi avrebbe dovuto operare per tutelare la salute pubblica e l’interesse nazionale.
Lo stato di emergenza, proclamato in Gazzetta a fine gennaio, è praticamente rimasto lettera morta fino a quando non si è deciso, tardivamente, di correre ai ripari e di annunciare il famigerato #lockdown
Mah!
Poi zona rossa, poi rossa e gialla, poi rossa tutta la Penisola, poi tutti fermi, tutti si ma non tutti, fermi i lavoratori, ferme le aziende produttive, ferme si ma non tutte, fermi gli uffici, fermi si ma non tutti, ferme le scuole, gli alunni si ma il personale no, e quanti altri un po’ si, un po’ no
Abbiamo superato i quindici giorni da quando l’isolamento sociale è iniziato e in questo breve periodo abbiamo visto di tutto.
Cinque decreti del Presidente in rapida successione, settori produttivi parzialmente aperti (quelli che dicono essenziali), materiale sanitario che ancora scarseggia (molti fermi ai punti di dogana dei paesi UE, quelli solidali!), metropolitane ancora affollate (basta guardare Milano), aeroporti aperti (a Fiumicino arrivano e partono circa 8000 persone il giorno) per non parlare dei porti (chi li controlla?).
Un approccio incerto e carente di chi dimostra di non saper cosa fare e che guarda al futuro senza avere una visione chiara e reale della situazione, con una curva dei contagi che stenta a scendere e con nuovi focolai che, ogni giorno, spuntano come funghi così dal niente.
State a casa, ci dicono tutti, quasi mai dicono “stiamo” a casa, dicono sempre “state” a casa.
Allora mi domando: ma se fossimo stati a casa TUTTI, fin dal primo giorno?
Magari se avessimo condiviso tutti insieme le medesime difficoltà e pianto le stesse lacrime, oggi forse non vedremmo più nitida la luce infondo al tunnel?
La curva dei contagi sta raggiungendo il culmine, anzi ancora no, i morti aumentano, ma quello era previsto ci spiegano.
Da poco abbiamo superato i 10.000 deceduti e non sarà finita lì.
Almeno ci sono i militari con i loro ospedali da campo e la loro disciplina.
Per fortuna ci aiuta la Cina, anche perché, contro il parere di molti, abbiamo aperto alla via della seta.
Per fortuna ci aiuta Cuba, grazie ai buoni rapporti con qualche governatore del nord.
Per fortuna ci aiuta la Russia, da cui sono arrivati 15 aerei di macchinari e strumenti.
Ora ci aiuta anche l’Albania.
Però, poi, Cina, Cuba e Russia, presenteranno il conto.
E invece l’Europa?
Niet ha detto la Presidente della BCE che poi si scusa per la gaffe (ma non era una gaffe era il pensiero dei tedeschi rispetto agli italiani; ma no lo dicono anche Olanda e Germania, chi se ne frega, si arrangino. )… niet ha detto la Presidente Von Der Leyen ai corona bond chiesti dagli italiani e dagli spagnoli ed anche dalla Francia, i paesi più in difficoltà.
E noi? Minacciamo (facciamo finta), picchiamo i pugni sul tavolo (attenti a non fare troppo rumore), diamo degli ultimatum a cui non crede nessuno…tutto per non ammettere che ci troviamo all’interno di un contesto ostile (l’Europa) e senza la capacità reale di tracciare una direzione (governo Conte).
Nostra parziale consolazione e grande rassicurazione morale è lo spirito di abnegazione e di sacrificio di medici, paramedici, operatori sanitari, volontari del soccorso…tutti quelli che vestono una divisa e che oggi, più che mai rappresentano un punto di riferimento morale e la vera ossatura della nostra nazione…
Ed anche il Papa ed il Presidente della Repubblica che ieri l’altro 27 marzo, nelle rispettive funzioni, hanno scritto una pagina di storia.