XX SETTEMBRE – IL CONTRIBUTO DI FRANCESCO VENTURA

UNA OCCASIONE PER RIFLETTERE SU UNA NUOVA ITALIA

La Breccia di Porta Pia il 20 settembre 1870 consegna all’Italia unita la propria capitale: Roma. Questa ricorrenza, narrata e snocciolata in diverse ricerche, studi e celebrazioni, offre sempre qualche spunto alla vita quotidiana. Quest’anno il pensiero repubblicano si concentra sull’importanza della società multiculturale rappresentata benissimo da questo episodio patriottico. Avere una popolazione che parla una sola lingua, professa una sola religione, cresce con una sola formazione ed assume un unico ideale è una delle sirene che i regimi, dittatoriali o populistici, spesso cavalcano, allettati dai vantaggi nel breve termine che una omogeneità, anzi, omologazione di pensiero offre alla classe dirigente. Eppure, uno Stato così composto sarebbe destinato ad essere povero di energie e forze umane ed intellettuali, diverrebbe arretrato, sarebbe destinato a fallire o, come per l’Italia, forse non sarebbe mai nato. Gli italiani sono per convenzione un popolo cattolico e sebbene la fede possa col tempo essere diventata forse meno centrale nella vita quotidiana (mai nell’Ottocento ci si sarebbe imbattuti nella dicitura “cattolico non praticante”) questa realtà era una verità ancora più forte tra le file dei soldati che quel 20 settembre 1870 si accingeva ad espugnare Roma e dallo Stato Pontificio elevarla a capitale d’Italia. Sebbene l’ideale fosse alto, la coscienza tremava all’idea d’assaltare le mura del papa. Fu così che per la Breccia avanzarono i patrioti guidati dal capitano Giacomo Segre, il quale da ebreo riuscì nel doppio intento: quello militare di compiere con successo l’operazione e quello cameratesco di proteggere la coscienza e la morale dei propri colleghi ufficiali, i quali da cattolici credenti, non temevano le pallottole quanto la scomunica. Tra quegli uomini c’era diversità di cultura, formazione, pensiero, lingua ed approccio ai diversi problemi che nella guerra come nella pace potevano verificarsi. Questo 20 settembre 2018 sia occasione per riflettere, riflettere su un’Italia sinfonia di popoli, a cui sottrarre anche una sola nota non renderebbe una nazione più pura, ma solo tristamente disarmonica. La Breccia di Porta Pia oggi si chiama coesione, ricerca, innovazione, Europa e globalizzazione. L’Italia, nata e completata anche attraverso tali dinamiche di integrazione e diversità, continui la sua vita coerente e fiera della propria storia.

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