RICORDO DI GIOVANNI SPADOLINI

Post di Franco Torchia

IL 4 AGOSTO DEL 1994 CI HA LASCIATO GIOVANNI SPADOLINI.

RISUONA FORTEMENTE ATTUALE IL RICHIAMO DI SPADOLINI ALLA “ PASSIONE DEGLI ITALIANI PER IL LORO PARLAMENTO, IL SENSO DELLO STATO DI UNO STRAORDINARIO NUMERO DI CITTADINI E DI GIOVANI…….. UNA PASSIONE CRITICA CHE NON CONCEDE DELEGHE IN BIANCO A NESSUNO…”

Aveva cessato dall’incarico di Presidente del Senato appena 4 mesi prima, dopo 7 lunghi anni.
Più volte ministro della Repubblica, nel 1974 ha istituito il Ministero dei Beni culturali e ambientali.
E’ stato Segretario del Partito Repubblicano Italiano ininterrottamente dal settembre 1979 fino al settembre 1987. Si è dimesso dall’incarico di partito dopo la sua elezione a Presidente del Senato.
E’ stato il primo Presidente del Consiglio non democristiano nella storia d’Italia, incarico ricoperto dal 28 giugno 1981 al 30 novembre 1982.
In poco tempo, grazie al suo carisma e alla sua loquacità, ebbe la grande simpatia degli italiani che in lui avevano scoperto l’immagine pulita della politica.
Fu premiato per questo alle elezioni politiche del 1983 quando il PRI conseguì il 5,1%, risultato mai raggiunto nella sua storia passata e recente dell’Italia repubblicana.
Nel 1991 il Presidente Cossiga lo nominò senatore a vita.
A soli 25 anni l’Università di Firenze istituì appositamente per lui la cattedra di Storia Contemporanea.
Fu un grande giornalista e direttore di giornali, compreso il Corriere della Sera.
Fu autore prolifico di moltissimi libri di storia.
Il 2 luglio del 1987 il Senato della Repubblica lo elesse per la prima volta suo Presidente con una larghissima maggioranza.
Su 318 senatori votanti ottenne 249 voti, cioè il 78% dell’Assemblea di Palazzo Madama.
In occasione del 34° anniversario della sua scomparsa riportiamo il suo discorso di insediamento, di alto profilo ed equilibrio istituzionale dal cui contenuto si evince il senso dello Stato del politico e la grandezza dell’uomo.
E’ IMPORTANTE EVIDENZIARE COME VIENE ESALTATO IL RUOLO E LA CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO, IN FORTE CONTRASTO CON QUANTO STA ACCADENDO IN QUESTI GIORNI NEI QUALI QUALCUNO ADDIRITTURA PAVENTA L’INTENZIONE DI CHIUDERE LA PIÙ IMPORTANTE ISTITUZIONE DELLA REPUBBLICA.

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